Le Istituzioni Internazionali, Europee e Italiane

  1. Istituzione e politiche degli Organismi Internazionali dell’ambito ONU.

Il sistema delle Nazioni Unite

Le Nazioni Unite sono state istituite nel 1945 da 51 Paesi, ad oggi i Paesi Membri sono 191. Secondo la Carta delle Nazioni Unite, gli obiettivi sono: il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, lo sviluppo di relazioni amichevoli tra i Paesi, la cooperazione nella soluzione delle controversie internazionali e nella promozione del rispetto dei diritti umani, nonché un ruolo centrale nell’armonizzazione delle iniziative dei Paesi.

Gli obbiettivi:

Il mantenimento della pace

Le Nazioni Unite hanno da sempre cercato di assumere un ruolo importante nel disinnescare crisi internazionali e nella soluzione di conflitti, sia attraverso operazioni di peacemaking e peacekeeping, sia attraverso l’assistenza umanitaria. Si sono occupate di prevenzione dei conflitti e hanno coordinato gli interventi in contesti di post conflitto. A tal proposito, si possono analizzare quattro termini chiave:

  • Disarmo. Una finalità delle Nazioni Unite è costituita dalla riduzione e dall’eliminazione delle armi di distruzione di massa. Le Nazioni Unite, a questo riguardo, supportano i negoziati multilaterali nella Conferenza sul Disarmo e in altri fora internazionali.
  • Peacemaking. Consiste nell’impegno di condurre ad un accordo le parti in conflitto attraverso gli strumenti della diplomazia. Spetta al Consiglio di Sicurezza raccomandare le soluzioni per evitare conflitti o ristabilire la pace. Anche il Segretario Generale gioca un ruolo importante in qualità di mediatore per evitare l’escalation delle controversie internazionali.
  • Peace-building. Le Nazioni Unite, in collaborazione con le Agenzie, i Paesi donatori, le ONG, operano, in Paesi usciti dai conflitti, per sostenere azioni di good governance , libere elezioni, la tutela dei diritti umani e il ripristino delle norme della convivenza civile. Sostengono inoltre la ricostruzione dei servizi amministrativi, sanitari, educativi in questi stessi Paesi.
  • Peacekeeping. Per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale il Consiglio di Sicurezza promuove le operazioni di peacekeeping, definendone lo scopo e il mandato. La maggior parte delle operazioni coinvolgono militari, per il mantenimento del cessate il fuoco ovvero come forze di interposizione. In alcuni casi è necessario incorporare personale civile che partecipa all’organizzazione delle elezioni, o svolge il ruolo di monitoraggio sui diritti umani.

Nel 1997, anno in cui si è insediato, il Segretario Generale Kofi Annan ha dato vita ad un programma di riforma delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di migliorare il funzionamento del sistema, creare un coordinamento efficace ed eliminare tutte le sovrapposizioni di mandati delle diverse commissioni, agenzie, dipartimenti ecc. La riforma è un processo che non è stato inteso una volta per tutte, ma è stato e continua ad essere in continua evoluzione. Le riforme più rilevanti vanno dall’integrazione dei diritti umani in tutte le aree più importanti del lavoro delle Nazioni Unite, alla proliferazione di attività di peacekeeping, all’istituzione di nuovi metodi per attrarre la società civile e il settore privato sui temi dello sviluppo e delle relazioni internazionali, alla convocazione di un Millennium Summit nel 2000, ad una ristrutturazione interna come anche l’eliminazione di 1000 posti di lavoro che fino al 1996 non erano stati assegnati.

I diritti umani

La politica di cooperazione allo sviluppo delle Nazioni Unite pone al centro la promozione del rispetto dei diritti umani. Lo stesso diritto allo sviluppo, cui è collegata la lotta alla povertà, è visto come parte del processo che integra i diritti civili, culturali, economici e sociali. Un certo numero di operazioni di peacekeeping prevede la componente dei diritti umani.

La Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata dall’Assemblea Generale nel 1948, sancisce i diritti e le libertà fondamentali di tutti, donne e uomini: diritto alla vita, diritto alla libertà, alla nazionalità, alla libertà di pensiero, a quella di coscienza e di religione, diritto al lavoro, all’educazione e a partecipare al governo. La Dichiarazione è stata alla base di più di 80 convenzioni, tra le quali possiamo citare le convenzioni sui diritti civili e politici e la convenzione dello stesso anno sui diritti economici, sociali e culturali, la convenzione internazionale sull’eliminazione della discriminazione razziale, sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, la convenzione internazionale contro le torture, la convenzione sui diritti dei bambini, come anche la convenzione relativa allo status dei rifugiati, la convenzione per la punizione e prevenzione del genocidio e la dichiarazione per il diritto allo sviluppo. L’Alto Commissariato per i diritti umani, che coordina le attività sui diritti umani delle Nazioni Unite, lavora con i Governi per garantire il rispetto dei diritti umani, per prevenirne la violazione e investigare sugli abusi. La Commissione sui diritti umani delle Nazioni Unite, organo intergovernativo, organizza incontri per fare un esame della condotta degli Stati in materia.

L’assistenza umanitaria

Per far fronte ai disastri provocati dalle calamità naturali o dalle guerre, le Organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite forniscono cibo, assistenza e supporto logistico alle vittime. Le Nazioni Unite coordinano la loro risposta alle crisi umanitarie attraverso l’OCHA (Office for the Coordination of Human Affairs), un comitato presieduto dal Coordinatore delle Nazioni Unite per gli aiuti d’emergenza. I membri includono l’UNICEF (United Nations Children’s Fund), l’UNDP (United Nations Development Programme), l’UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees), il WFP (World Food Programme), l’UNESCO (United Nations Educational, Cultural and Scientific Organization), l’UNV (United Nations Volunteers) e l’IOC (Intergovernmental Oceanographic Commission dell’UNESCO); sono, inoltre, rappresentate le maggiori organizzazioni umanitarie non governative e intergovernative, inclusa la Croce Rossa.

Il Coordinatore degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite è responsabile degli interventi umanitari e della promozione dei temi umanitari.

L’assistenza delle popolazioni rifugiate e delle persone sfollate (displaced), è garantita dall’UNHCR (in italiano ACNUR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati). Le emergenze alimentari sono competenza del WFP (in italiano PAM, Programma alimentare mondiale). L’UNICEF, per contro, provvede a sostenere i bambini vittime delle guerre e dei diversi conflitti nel mondo, fornendo loro cibo, acqua e un riparo.

La prevenzione dei disastri è parte dell’azione umanitaria delle Nazioni Unite, di essa si occupa l’UNDP che coordina gli aiuti nei Paesi colpiti contribuendo alla ricostruzione e allo sviluppo di lungo periodo.

Lo sviluppo

Il 70% delle azioni che le Nazioni Unite svolgono per mandato è rivolto alla promozione di più alti standard di vita, del pieno impiego, del progresso economico e sociale e dello sviluppo. La lotta alla povertà e il raggiungimento del benessere nel mondo sono due dei capisaldi dell’azione delle Nazioni Unite, in quanto condizioni essenziali per il mantenimento e perseguimento della pace.
L’Assemblea Generale, all’inizio degli anni ’60, ha contribuito a fissare priorità e obiettivi attraverso Strategie decennali di Sviluppo Internazionale. Ogni Strategia da un lato si occupa di specifiche problematiche, dall’altro sottolinea la necessità di progredire in tutti i versanti dello sviluppo economico e sociale. La Quarta Strategia decennale (1991-2000) ha posto come temi prioritari: povertà e fame, risorse umane e sviluppo istituzionale, popolazione e ambiente.
Le Nazioni Unite hanno la responsabilità, sia di formulare nuovi obiettivi chiave dello sviluppo, come lo sviluppo sostenibile, i diritti umani, la questione di genere, la protezione dell’ambiente e la good govenance, sia di realizzare dei Programmi.

Le Agenzie specializzate delle Nazioni Unite forniscono assistenza tecnica e altre forme di supporto tecnico ai Paesi che ne hanno bisogno. Queste lavorano in cooperazione con le Nazioni Unite, affiancandole nella formulazione delle politiche, nella fissazione degli standard e delle linee guida, e mobilitano risorse.

Gli organi delle Nazioni Unite

Gli organi delle Nazioni Unite sono l’Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza, il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC), il Consiglio Trusteeship e il Segretariato, con sede a New York. La Corte Internazionale di Giustizia con sede a L’Aja, nei Paesi Bassi.

L’Assemblea Generale

Tutti i 191 Stati membri vi sono rappresentati e ognuno di questi ha un voto. Le decisioni sono prese a maggioranza semplice, ad esclusione di quelle in materia di pace e sicurezza internazionale e riguardanti l’ammissione di nuovi membri, il bilancio delle Nazioni Unite e il budget per gli interventi di peacekeeping. Per queste materie è richiesta la maggioranza dei due terzi.

L’Assemblea ha la facoltà di rivolgere agli Stati risoluzioni che non hanno valore cogente.

L’Assemblea convoca la sua sessione annuale da settembre a dicembre, ma sono previste in particolari condizioni sessioni speciali o d’emergenza dell’Assemblea.

Quando l’Assemblea non è riunita, il suo lavoro è portato avanti da sei comitati e dal Segretariato.

Il Consiglio di Sicurezza

La Carta delle Nazioni Unite conferisce al Consiglio di Sicurezza la responsabilità principale nel mantenimento della pace e della sicurezza. Gli Stati hanno l’obbligo di rispettare le decisioni assunte dal Consiglio di Sicurezza.

Il Consiglio si riunisce in qualsiasi momento, in particolare, ogni qualvolta la pace sia minacciata.

I membri del Consiglio sono 15, tra cui la Cina, la Francia, la Federazione Russa, il Regno Unito e gli Stati Uniti sono membri permanenti, mentre gli altri dieci sono eletti dall’Assemblea Generale e restano in carica per due anni.

Le decisioni del Consiglio sono assunte con nove voti a favore. Ad esclusione del voto su questioni procedurali, una decisione non può essere assunta se un membro permanente si astiene dal voto o esercita il veto.

In caso di minaccia alla pace internazionale, il Consiglio suggerisce la via della mediazione e, in caso di conflitto, opera per ottenere il cessate il fuoco, avviando missioni di peacekeeping per il ripristino della pace. Il Consiglio può, inoltre, imporre sanzioni economiche o ordinare l’embargo verso Paesi che abbiano violato la pace internazionale. In alcuni casi eccezionali, il Consiglio autorizza gli Stati membri ad adottare tutti i mezzi necessari, inclusa l’azione militare collettiva, per ottenere il rispetto delle sue decisioni. Da alcuni anni il tema della riforma del Consiglio di Sicurezza è nell’agenda dei lavori delle Nazioni Unite e rientra tra le priorità politiche del governo italiano.

Il Consiglio economico e sociale (ECOSOC)

L’ECOSOC coordina le attività economiche e sociali delle Nazioni Unite e della famiglia delle Nazioni Unite. Il Consiglio promuove la cooperazione internazionale allo sviluppo, quale principale forum sia per il dibattito sui temi economici e sociali, sia per la formulazione di raccomandazioni politiche. L’ECOSOC mantiene una consultazione permanente con accademici, rappresentanti del settore e privato e più di 2.100 ONG, registrate presso l’ECOSOC. È composto da 54 membri, eletti dall’Assemblea Generale e in carica per tre anni. Cinque Commissioni regionali promuovono lo sviluppo economico e rafforzano le relazioni economiche nelle singole regioni.

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